Piemonte, un po’ di storia

Seconda regione italiana per superficie e per numero di comuni, il Piemonte è la più occidentale d’Italia nonché parte dell’Euroregione Alpi-Mediterraneo, della Macroregione alpina e della Regio Insubrica per quanto riguarda i territori della provincia di Novara e del Verbano-Cusio-Ossola.

Le prime popolazioni ad abitare questi territori furono genti celtiche e liguri le quali vennero in seguito sottomesse dai Romani che diedero vita alle colonie Augusta Taurinorum (oggi Torino) e Eporedia (Ivrea).

In seguito alla caduta dell’Impero romano d’Occidente, il Piemonte fu controllato prima dalle popolazioni germaniche e dopo dagli Ostrogoti mentre verso la metà del VI secolo venire riconquistata dai Romani.

Nel 568 il territorio passò sotto il controllo dei Longobardi e, in seguito, sotto quello di Carlo Magno che nel 774 conquistò il regno longobardo.

Nel IX e nel X secolo il Piemonte venne invaso dai Saraceni e, dal punto di vista polito e amministrativo, andarono sempre più consolidandosi le le signorie territoriali.

Diviso in contee e marche, il Piemonte fu unificato in parte nel XI secolo da Olderico Manfredi II, sebbene il processo di unificazione vero e proprio continuò per molto sotto i Savoia che diedero vita ai comuni autonomi, come quelli di Alessandria e Savigliano, e ai marchesati, come quello di Saluzzo e del Monferrato. Fu soltanto con Emanuele Filiberto e i suoi successori che si avviò il processo di unificazione definitivo, terminato con il trattato di Aquisgrana del 1784.

Dopo la dominazione napoleonica, il Piemonte ebbe un ruolo centrale nel Risorgimento italiano e nella costituzione dello Stato unitario, dal quale derivò la sua struttura polita e giuridica (Statuto Albertino).

Un ruolo di primo piano che il Piemonte conservò anche in seguito; fu un importante laboratorio politico e sociale, partecipò attivamente alla Resistenza, fu centro di innovazione grazie all’industrialismo di Adriano Olivetti e, soprattutto, fu la culla dell’industrializzazione, avviando sin dall’età cavouriana un processo di forte modernizzazione che portò il Piemonte a essere uno dei pilastri del cosiddetto triangolo industriale.

Dormire, mangiare, spostarsi

Dormire –Dove dormire in Piemonte? Questa regione, a forte vocazione turistica, offre a tutti i suoi visitatori tantissime tipologie di strutture che ben si adattano a budget e a stili di soggiorno differenti. Per visitare le città d’arte sono perfetti gli hotel e i B&B mentre se preferite godere di più autonomia allora optate per una casa vacanze,

Mangiare –Viaggiare in Piemonte significa anche conoscerne la grande tradizione gastronomica per questo non potete fare a meno di assaggiare i piatti più rappresentativi della cucina locale. Qualche esempio? Da provare assolutamente il mitico brasato al Barolo, il brasà, un ottimo stufato di carne Fassona cotto nell’omonimo vino, la panissa, un risotto diffuso soprattutto nelle provincie di Novara e Vecelli, e la bagna cauda, un piatto di origini contadine perfetto per i mesi invernali. Tra i dolci vi consigliamo il Bonet, antico budino piemontese, i Krumiri di Casa Monferrato e i Baci di Dama di Tortona.

Spostarsi –Raggiungere il Piemonte non è difficile visto che la regione è collegata grazie all’aeroporto di Torino (Torino Airport) ai principali scali italiani ed esteri. Buoni anche i collegamenti in treno con l’alta velocità di Trenitalia e Italo mentre se preferite viaggiare in auto allora dovete sapere che la regione è ben collegata grazie a una fitta rete autostradale che comprende la A4 Torino-Milano-Venezia-Trieste, la A10 Torino-Savona-Ventimiglia, la A21 Torino-Piacenza e la A5 Torino-Aosta.

Volete qualche consiglio su cosa fare in Piemonte? Ecco i nostri 5:

• Attraversare il Ponte Tibetano a Claviere
• Visitare il Santuario di Oropa
• Un giro nel labirinto di Masino
• Vedere la Reggia di Venaria
• Viaggiare sul treno del Foliage